È sempre colpa tua

Questa notte, scorrendo la home di Facebook, tra selfie, fake news, banalità e riflessioni, sono incappata in questo testo.

Ho iniziato a leggerlo svogliatamente, pensando ad una “solita” notizia di cronaca, ma poi, più leggevo, più cresceva la curiosità, più cresceva il mio interesse tanto che non ho potuto fare a meno di copiarlo in questa pagina sia per condividerlo sia per non perderlo di vista e averlo sempre a portata di mano affinché chiunque, passando di qui, possa riflettere su questa società maschilista e bigotta e ogni donna possa prendere coscienza di quanto è sottile il confine tra violenza sessuale e consenso sessuale.

Buona lettura e buona… riflessione.

Poi, magari, chiediamoci cosa posiamo fare anche nel nostro piccolo per un cambiamento vero.

Ieri sera mi sono scopato Lucia.
-Ma dici sul serio?
-Siii.! Era fuori, cioè fuorissima!
Cadeva da tutte le parti e continuava a dire che voleva andare a casa. Allora io gli ho detto ” guarda, qua c’è casa mia”, e così è salita su.
-Cazzo che storia! Che culo! E…. scopa bene o…. Allora?
– Beh, era proprio fusa. Stamattina non si ricordava niente. Però oh.. me la sono scopata tre volte, gli sono anche venuto dentro. Cioè.. Ho fatto quello che mi andava eh eh…
-E stamattina? Te la sei scopata ancora?
– Ma va! Quella se è lucida mica ci scopa con me.
Ma che gran figa… Oh, appena s’è svegliata, quando ha visto dov’era, è scappata via, moriva dalla vergogna!
-E le tette? Come sono?
– sta buono, che ho fatto le foto, era talmente andata che neanche se n’è accorta! Adesso te le mando…
– Manda! Manda! Che figata!

La maggior parte delle violenze non sono commesse da un tipo col passamontagna che aspetta dietro l’angolo.
Sono attuate da una persona conosciuta,
e in questo dialogo che ho appena descritto ci troviamo con tre protagonisti.
Un violentatore, una donna violentata e un complice.
E la cosa più strana di tutte è che di sicuro nessuno dei tre pensa che quello che è successo si chiama VIOLENZA, ma che sia un qualcosa accaduto ad una festa. Cose da ” messi male”, cose di una notte da sballo.
E la cosa più normale è che le persone che leggeranno questo penseranno che la colpa sia di Lucia, che non è stata in grado di prendersi cura di sé, di aver bevuto troppo.
Quando ho scritto queste cose i commenti non son tardati ad arrivare. Commenti in cui si scriveva che una ragazza non dovrebbe ubriacarsi, perché poi succede quel che succede.
Allora: immaginate che Lucia stanotte non beva. Si stanca della festa e decida di prendere un taxi che la lasci sotto casa e quando è al portone arriva un tipo, la butta dentro e la violenta. Ma se non beve e prende un taxi qualcuno dirà che Lucia non dovrebbe andare in giro a certe ore della notte.
Immaginate che neanche questo fa. Un pomeriggio esce a correre da sola in un parco. E uno la violenta. E ci sarà gente che dirà che doveva fare più attenzione. Non si esce a correre da sole.
Immaginatevi che non beve, non va in giro di notte, nemmeno esce a correre.
Ma ha un fidanzato, che una notte vuole scopare e lei no. Avete capito come va a finire.
Ehhhh… Allora qualcuno dirà che dovrebbe scegliere meglio i suoi fidanzati.
Il problema non è Lucia, quello che lei fa o smette di fare.
Il problema è il patriarcato.
Il problema è il maschilismo.
E finché tutti non avremo ben chiaro questo, non termineremo mai con questa cosa.
Lucia porta sulle spalle uno zaino pieno di colpe e vergogna :” Non dovevo bere tanto…
Mi fidavo di lui…
La colpa è mia per non essere andata a casa prima… etc.. etc”
Lucia ha bisogno che le dicano che la colpa di una violenza non è dell’alcool, ne di andare in giro sola, né di vestirsi in un modo o nell’altro, né di uscire la notte.
Lucia ha bisogno di avere chiaro che la colpa di una violenza è di colui che la commette e che lei è una donna LIBERA.
La società deve toglierle questo zaino e metterlo addosso a chi lo dovrebbe portare invece di caricarla come sempre, ancora di merd*. Che già abbastanza se ne porta addosso.

(PAULA MARÍN)

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